Maurizio Cichetti: lasciate che il massacro evapori

Cicchietti

Poesie scelte da Dimitri Ruggeri – “I versi migliori -gli unici veri?- sono quelli che ti si presentano, come una legge scolpita, nel dormiveglia, o in qualche anfratto del tempo che scorre. È quando la parola viene a patto con una sorta di delirio, di accensione febbrile. Poi c’è solo l’ascolto, la piccola, fragile attesa di un dopo” (M.C.)

*

Ma sei nell’improvvido marzo
lo sfacelo,
la neve temeraria sul sagrato,
e d’altro biancore è sorpresa
l’anima,
d’altra ingannevole sorte
che non sia
questo lampo di polvere
e vuoto,
questa avvisaglia di pena
che già viene.

*

Voi che avete il vostro invito
e la benigna fattucchiera,
oh, lasciate che il massacro
evapori, nella nebbia
siate giusti, nell’andare del giorno
guardatevi dentro, e che la fuga
possa riuscire, pure a brandelli,
a pezzi, oltre il vetro graffiato,
dopo la pioggia…

*

Ecco, me ne vado
con questa furibonda passione,
la promessa frantumata
nelle mani,
e già solleva polvere e tremore
nella notte il muoversi,
lo strascicare cupo dei piedi,
il loro inappuntabile sgomento.

*

Questo è quanto,
è la folgore bianca che
passa, l’ora sospesa
tra gelo e ferocia,
l’ultima curva prima del
mare, questa è l’attesa
e il suo nome mancato,
la vana rincorsa del cuore.

*

Ma una città è di chi la vive nel sogno,
di chi l’attraversa in questa pioggia
fine, e guarda mura
sbrindellate e lievi,
nel silenzio che le tiene,
e le fa grandi oltremisura,
poi torna un’ombra
a sostenere gli occhi,
a premere sul volto
il disincanto.

*

Grande maresciallo che eri
e che riposi come uno spossato uomo
di mare,
celeste ora un qualche limbo
ti prende e ti accarezza
negli occhi, sul capo
malinconico e perduto.

[…]

Maurizio Cichetti è nato nel ’58 ad Avezzano. È laureato in Lettere presso l’Università D’Annunzio di Chieti, ed insegna Materie Letterarie al Liceo delle Scienze Umane “Croce” di Avezzano. È altresì giornalista pubblicista, con svariate collaborazioni portate avanti negli anni sia su carta stampata che in emittenti radio-televisive locali. Una sua  prima raccolta poetica è uscita nel 1997, “La casa gialla”, presso Libroitaliano; quindi, nel 2004, la raccolta “Nell’incerto opaco sogno”, con prefazione di Vittoriano Esposito, per il  Centro Studi Marsicani “Ugo Maria Palanza” di Avezzano, risultata vincitrice al premio “Hombres” di Pereto (Aq). Una silloge inedita, “Stranito mio canto” è risultata vincitrice della XXIII edizione del premio nazionale intitolato a Libero de Libero, a Fondi. Diversi critici si sono occupati delle sue opere.

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